Muhammad Ibn-Abdullàh Ibn-Abdulmuttalib
(570 - 633 D.C.)
Tutto ciò che verrà esposto in questo saggio è stato tratto da libri, manoscritti, testi autentici e inoltre da storie raccontate da persone che realmente hanno assistito ai fatti. Le fonti di documentazione su cui ci si è basati sono numerosissime e non vi è spazio sufficiente per menzionarle tutte in questo saggio, esse sono state conservate con il passare del tempo senza alcuna alterazione da parte dei musulmani e dei non musulmani.
Al giorno d’oggi molti si pongono domande riguardo al Profeta (pace e benedizione su di lui). Chi era di preciso? A che cosa invitava? Perché c’è stato chi lo ha amato molto e chi, invece, lo ha odiato? Ha consacrato la propria vita alla propaganda missionaria? È stato un santo? Oppure un profeta inviato da Dio?
Qual è la verità di questo uomo? Giudica tu stesso!
Esporremo nei punti seguenti le verità raccontate da migliaia di persone, molte delle quali vissero durante l’epoca del Profeta Muhammad (pace e benedizione su di lui) e lo conobbero di persona.
• La sua stirpe risale alla nobile tribù dei capi della Mecca.
• Muhammad, il suo nome, deriva da «hamd», l’infinito arabo che letteralmente significa glorificare. Infatti, a partire dall’epoca in cui Egli visse fino ad oggi e finché ci sarà vita sulla terra, si prega per Lui numerose volte giorno e notte – che Dio benedica Muhammad, pace e benedizione su di lui.
• Egli non ha mai praticato l’adorazione di idoli o di divinità che le tribù fabbricavano con le proprie mani.
• Credeva che la divinità da venerare fosse una sola e che bisognava adorarla senza associarle alcunché.
• Pronunciava il nome di Dio nelle riverenze più alte e mai lo nominava inutilmente o per scopi vani.
• Disprezzava le pratiche religiose errate e i comportamenti maleducati che ne conseguivano.
• Ha messo in pratica tutti gli insegnamenti religiosi “l’insegnamento di un Dio Unico”, come hanno operato i Profeti a Lui antecedenti.
• Non ha mai commesso adulterio e consigliava agli altri di non compiere questo atto disonorevole.
• Ha proibito l’usura, così come l’aveva proibita secoli prima Cristo (pace su di lui).
• Non ha mai giocato d’azzardo e non lo permetteva.
• Non ha mai bevuto vino, nonostante fosse un’abitudine molto diffusa nell’epoca preislamica.
• Non ha mai sparlato di nessuno e si opponeva quando sentiva calunniare gli altri.
• Ha sempre digiunato e ciò lo avvicinava ad Allah, l’Altissimo, e lo teneva lontano dai desideri ardenti.
• Diceva che Gesù Cristo, figlio di Maria (pace su di lui) era una creatura miracolosa di Dio e che la Vergine Madre era tra le migliori creature di Dio, l’Altissimo.
• Ha assicurato agli ebrei della città di Medina che Gesù (pace su di lui) era il Cristo nominato nella Torah (Vecchio Testamento).
• Ha detto che i miracoli compiuti da Gesù (pace su di lui), cioè guarire il nato cieco ed il lebbroso e il resuscitare dei morti, erano di origine divina.
• Ha chiarito che Gesù (pace su di lui) non è morto, ma che Dio l’ha innalzato al cielo.
• Ha predetto che Gesù sarebbe tornato negli Ultimi Giorni per guidare i veri credenti in una vittoria contro gli ingiusti e avrebbe ucciso l’Anti-Cristo.
• Ordinava di pagare l’elemosina ai poveri ed era il difensore delle vedove, degli orfani e dei viandanti.
• Ordinava alle persone di rimanere uniti alla propria famiglia, considerava infatti sacri i legami familiari e rinnovava la costruzione dei rapporti fra i membri della famiglia.
• Si è legato alle donne attraverso il matrimonio legale e ha proibito l’adulterio.
• Ha assicurato alle donne i loro diritti, esse dovevano ricevere donativo nuziale, eredità e soldi….
• La sua pazienza, la sua umiltà e tutte le sue nobili caratteristiche erano virtù esemplari che hanno indotto coloro che lo hanno conosciuto ad ammettere che Egli era una creatura gloriosa, senza eguali tra gli uomini.
Muhammad (pace e benedizione su di lui):
A. Non mentiva mai, non tradiva mai i patti e non testimoniava mai il falso; era conosciuto da tutte le tribù di Mecca e divenne famoso come “l’Onesto Fidato” (al-Sadek al-Amin).
B. Non ha mai commesso adulterio, non ha mai avuto relazioni extra-coniugali e non accettava tali atti, nonostante fossero abitudini diffuse a quel tempo.
C. Le sue relazioni con le donne erano legittimate dal vincolo legale del matrimonio e dalla presenza di testimoni, concordemente alla legge.
D. Si era legato alla signora Aisha (che Allah si compiaccia di lei) attraverso un matrimonio legale. La loro relazione è descritta in maniera molto dettagliata dalla signora Aisha stessa, che l’ha definita come la più bella relazione tra un uomo e una donna, piena di amore e di rispetto. La sig. Aisha è considerata la migliore fonte per poter conoscere Muhammad (pace e benedizione su di lui). Il Profeta è stato il suo unico marito, non ha mai avuto relazioni con nessun altro uomo e non ha mai menzionato situazioni negative che riguardassero Muhammad (pace e benedizione su di lui).
E. Ha proibito l’omicidio a meno che l’ordine non venisse da Dio. Gli insegnamenti divini a questo riguardo sono chiari: Dio ha reso lecito l’uccisione di coloro che vogliono uccidere o danneggiare i musulmani o l’Islam, ma sempre nel rispetto dei limiti che Egli, l’Altissimo, pone in proposito.
F. L’Islam ha proibito l’uccisione di innocenti.
G. Non ha mai commesso genocidio degli ebrei. Il nobile Profeta ha offerto agli ebrei protezione e perdono, nonostante essi molte volte non rispettassero i patti stabiliti con Lui. Non sono mai stati attaccati se non dopo aver scoperto che erano dei traditori e che desideravano ad ogni costo seminare discordia tra Muhammad e i musulmani. Le punizioni venivano inflitte solo a quegli ebrei che avevano tradito Allah e il nobile Profeta.
H. Era comune tra le tribù di quel tempo avere servi e schiavi. È stato l’Islam ad averne ordinato la liberazione. Muhammad (pace e benedizione su di lui) si impegnò della liberazione di molti schiavi e ordinò ai suoi seguaci di seguire il suo esempio. Infatti Egli aveva affrancato il proprio schiavo Zaid ibn-Al-Haritha, che considerava addirittura un figlio, e anche Abu-Bakr al-Syddik (che Allah si compiaccia di lui) aveva comprato Bilàl al-Habashy, il primo muezzin dell’Islam (cioè colui che fa l’appello alla preghiera musulmana), con il solo scopo di liberarlo.
I. Per quanto riguarda coloro che macchinavano per uccidere il Profeta (l’episodio più noto è quello avvenuto la notte in cui Ali - che Dio lo esalti- ha dormito nel letto di Muhammad quando quest’ultimo e Abu-Bakr al-Syddik -che Allah si compiaccia di lui - erano diretti alla Medina), Muhammad non ha mai ordinato che venisse loro inflitta una punizione dello stesso genere. La prova più grande di ciò è quando, alla conquista della Mecca da parte Sua e dei suoi seguaci, il Profeta ha ordinato di non arrecare danno a nessuno di coloro che avevano fatto del male a Lui e ai suoi compagni. E questa è una delle testimonianze dell’indulgenza e della tolleranza che caratterizzavano la vita del Profeta (pace e benedizione su di lui).
J. Non ha reso lecito ai musulmani il combattimento militare durante i primi tredici anni della Sua missione. La questione non era legata alla capacità o meno di combattere degli uomini di allora, infatti essi erano abituati a questo a causa della natura della loro vita e dei contrasti tra le varie tribù, ma al fatto che l’ordine di Dio non era ancora stato rivelato. Dio, dopo aver legiferato il combattimento, ha anche delineato i doveri e i diritti che ne conseguono e ne ha dichiarato i limiti. Gli ordini divini riguardanti il luogo e le modalità di combattimento e i limiti da non oltrepassare erano chiari e manifesti.
K. L’Islam impedisce assolutamente la distruzione di edifici, a meno che sia Allah ad ordinarlo in situazioni particolari.
L. Nonostante i nemici dell’Islam cercavano in tutti i modi di fare del male al Profeta e lo tacciavano di ingiurie, Muhammad (pace e benedizione su di lui) pregava per loro che venissero guidati alla retta via. Classico esempio è la gita a at-Taif durante la quale i capi delle tribù si rifiutarono di incontrarlo e venne picchiato e colpito con pietre dai bambini di strada finché il suo corpo non cominciò a sanguinare. L’angelo Gabriele è sceso per vendicarlo e gli ha proposto di chiedere ad Allah di far cadere le montagne, schiacciandoli, ma il Profeta (pace e benedizione su di lui), invece di desiderare la loro distruzione, ha rifiutato e ha pregato che venissero guidati alla retta via e ha detto: “È probabile che, prima o poi, dai loro lombi fuoriesca qualcuno che creda in Allah”. Tutto ciò che desiderava il nobile Profeta era la trasmissione del messaggio divino e non si preoccupava di se stesso e dei mali che subiva.
M. Il Profeta (pace e benedizione su di lui) ha affermato che ogni persona nasce allo stato della natura originaria (lo stato dell’Islam, ossia della totale sottomissione ad Allah e del rispetto dei suoi ordini), ma poi tale stato viene intaccato dall’influenza esercitata dalla società in cui l’individuo si trova a vivere nonché dall’educazione che gli viene impartita.
N. Il nobile Profeta (pace e benedizione su di lui) incitava i suoi compagni e tutti i musulmani a pregare il Dio Unico, il Dio di Adamo, Noè, Abramo, Giacobbe, Mosè, Davide, Salomone e Gesù (pace su di loro) e a credere in tutti loro come Inviati, Profeti e Servi dell’Unico Dio. Egli, inoltre, affermava che erano doverosi il rispetto e la santificazione di tutti i Profeti senza alcuna distinzione tra essi.
O. Affermava che la Torah, il Zubur e il Vangelo provenivano dalla medesima fonte del Corano, cioè da Allah.
P. Al Profeta venivano comunicati, attraverso un’ispirazione divina, molti fatti che erano veramente accaduti, così come veniva informato di avvenimenti futuri che poi realmente accadevano.
Q. Nel Corano viene narrata la storia dell’annegamento del Faraone, quando ha raggiunto il Profeta di Dio Mosè (pace su di lui) mentre lasciava l’Egitto e Allah disse: “Oggi salviamo il tuo corpo perché tu sia un segno per i posteri”. Lo studioso francese Maurice Bucaille nel suo libro “Bibbia, Corano e Scienza” ha confermato ciò che è detto nel Corano e che ha stupito tutto il mondo. Afferma, infatti, che, in seguito alle analisi effettuate sulla mummia del Faraone, è emersa la presenza di resti di sale a causa del suo annegamento, proprio quello che Allah, l’Altissimo, ha ricordato nel Corano da più di 1400 anni.
R. L’episodio dell’annegamento del Faraone, menzionato nel Sacro Corano e scoperto solo da pochi decenni, è avvenuto migliaia di anni prima della venuta di Muhammad (pace e benedizione su di lui), perciò il Profeta come avrebbe potuto esserne a conoscenza se il Corano non rappresentasse veramente le parole di Dio, l’Unico?
Molti scrittori e studiosi si sono interessati a Muhammad (pace e benedizione su di lui) e, nonostante il passare dei secoli, è stato al centro dell’attenzione di molti, anche dei più famosi scrittori non musulmani.
Il primo esempio che citiamo qui è tratto dall’Enciclopedia Britannica.. “Molti documenti evidenziano che Muhammad (pace e benedizione su di lui) era un uomo leale, fidato che ha conquistato il rispetto e la benevolenza di molti uomini rispettabili e fidati.” (Vol. 12).
Inoltre ci sorprende lo scrittore Michael H. Hart nel suo capolavoro “L’elenco dei cento uomini che hanno influenzato di più la storia”. Egli pone il Profeta (pace e benedizione su di lui) al primo posto tra più di cento personaggi che hanno influenzato la storia; Gesù è al terzo posto. Esaminiamo la citazione del testo: “La mia scelta di porre Muhammad (pace e benedizione su di lui) capo alla lista dei cento personaggi mondiali che maggiormente hanno esercitato la loro influenza ha stupito alcuni lettori e ne ha fatti rimanere dubbiosi altri, ma Egli è stato l’unico uomo nella storia ad aver ottenuto un successo ineguagliabile su entrambi i fronti: quello religioso e quello secolare.” [1]
Passando in rassegna le descrizioni di famosi studiosi non musulmani, rivolgiamo la nostra attenzione alle seguenti parole dello scrittore Lamartine: “Muhammad (pace e benedizione su di lui) era filosofo, oratore, guida, legislatore, combattente, pensatore, sostenitore di una sana dottrina e di un culto privo di idoli, fondatore di venti imperi terreni tutti appartenenti allo stesso impero spirituale. E, conoscendo i criteri di giudizio della nobiltà degli uomini è lecito chiedersi se esiste un uomo più nobile di Muhammad (pace e benedizione su di lui)?” [2]
Gorge Bernard Shaw, famoso scrittore non musulmano, afferma: “È d’obbligo designare Muhammad con il soprannome di Salvatore dell’umanità. Ritengo che se esistesse un uomo come Lui e prendesse in mano la guida del mondo contemporaneo, risolverebbe tutti i problemi presenti portando la felicità e la pace necessarie.” [3]
K.S. Ramakrishna Rao, professore indiano di filosofia (Indù), nel suo testo “Muhammad Profeta dell’Islam” designa Muhammad (pace e benedizione su di lui) come “perfetto modello di vita umana”. Il professore spiega la sua opinione dicendo: “È difficile raggiungere la verità assoluta sulla personalità di Muhammad (pace e benedizione su di lui), perciò ho potuto intravederne solo alcuni aspetti come una successione di scene pittoresche. Ecco Muhammad (pbsl ) il profeta, Muhammad (pbsl) il combattente, Muhammad (pbsl) l’uomo d’affari, Muhammad (pbsl) l’uomo di stato, Muhammad (pbsl) l’oratore, Muhammad (pbsl) il riformatore, Muhammad (pbsl) il rifugio per gli orfani, Muhammad (pbsl) il protettore degli schiavi, Muhammad (pbsl) l’emancipatore della donna, Muhammad (pbsl) il giudice, Muhammad (pbsl) il santo. In tutti questi ruoli fantastici e in tutti questi ambiti Muhammad è stato un eroe.”
Mahatma Ghandi nel libro “La giovane India” afferma, riguardo la personalità di Muhammad (pbsl): “Ho voluto sapere chi fosse il migliore a cui poter dare il potere assoluto dei cuori di migliaia di persone oggi e mi sono convinto che l’Islam non si è diffuso con la spada, ma con la rigorosa semplicità e l’ assoluta tolleranza del Profeta Muhammad (pbsl), con il suo inflessibile rispetto dei patti, con la sua profonda fedeltà agli amici e ai seguaci, con la sua audacia e il suo coraggio, con la sua fede assoluta in Dio e nel suo Messaggio. Grazie a tutto ciò e non attraverso l’uso della spada essi hanno affrontato ogni ostacolo. E quando ho terminato la seconda parte della “Sira” (biografia del Profeta) mi sono accorto che purtroppo non vi era nient’altro per me da poter leggere sulla nobile vita di Muhammad.”.
Thomas Carlyle in “Eroi ed eroismo” afferma stupito: “Come ha potuto un singolo uomo essere in grado di unire le tribù in lotta, i beduini nomadi in una nazione tra le più forti e civilizzate in meno di due decenni?”
Diwan Chand Sharma, nel libro “Profeti d’oriente”, sostiene: “Muhammad (pbsl) era lo spirito della benevolenza e la sua influenza su tutti coloro che lo attorniavano è indimenticabile”. [4]
Muhammad (pbsl) non era né più né meno che un uomo, ma portatore di un nobile messaggio, cioè quello di riunire l’umanità nell’adorazione di un unico Dio e di guidarla alla retta via, la via dignitosa basata sull’obbedienza agli ordini divini.
Muhammad considerava se stesso “Servo e Profeta di Allah” e questa era la definizione più adatta per tutte le sue azioni.
La famosa poetessa indiana Sarojini Naidu, parlando dell’uguaglianza di fronte a Dio nell’Islam, dichiara: “L’Islam è stata la prima religione ad incitare e a praticare la democrazia. Quando la moschea fa l’appello alla preghiera i musulmani che vanno a pregare si riuniscono e si incarna la democrazia dell’Islam cinque volte al giorno nel momento in cui la gente comune e il re si inginocchiano e dicono “Gloria al nobile Dio”. Sono rimasta sbalordita dalla forza di unione dell’Islam, che rende gli uomini uguali e fratelli.” [5].
Il professore Hurgronje afferma: “L’unione delle nazioni fondata dal Profeta dell’Islam pone in primo piano il principio di unione internazionale e di fratellanza umana per mostrarsi guida per le altre nazioni”. E continua: “La realtà è che non esiste al mondo una nazione che abbia fatto ciò che ha compiuto l’Islam nella realizzazione dell’idea dell’unione nazionale.”
Edward Gibbon e Simon Ockley in “Storia degli imperi arabi” scrivono: “Non c’è altro Dio che Allah e Muhammad è il suo Profeta, la semplice e chiara dichiarazione di chi abbraccia l’Islam. L’immagine intellettuale della divinità non può essere rappresentata da idoli, l’onore del Profeta (pbsl) non ha superato i limiti delle virtù umane, i suoi precetti di vita hanno racchiuso la gratitudine dei suoi discepoli all’interno dei limiti della ragione e religione.” [6]
Wolfgang Goethe, il grande poeta europeo, ha dichiarato riguardo a Muhammad (pbsl): “Egli è un Profeta, non un poeta, quindi il Corano è una legge sacra, non un testo scritto dall’uomo per istruire o per divertire.” [7]
Le persone non esitano ad evocare ed esaltare per divinità alcune personalità, la cui vita e missione si è persa in leggende. Storicamente parlando, nessuna di queste leggende ha realizzato nemmeno una minima parte di quello che ha compiuto Muhammad (pbsl). Tutti i suoi sforzi erano indirizzati all’unione dell’umanità nell’adorazione dell’Unico Dio e alla realizzazione di codici di moralità.
Né Muhammad (pbsl) né i suoi seguaci hanno mai dichiarato che fosse figlio di Dio o sua incarnazione o un uomo divino, ma era ed è tutto oggi considerato Profeta di Dio.
Oggi, dopo un lasso di ben 14 secoli, la vita e gli insegnamenti di Muhammad (pbsl) sopravvivono così come sono, senza mancanze, alterazioni o interpolazioni. Inoltre, offre la speranza immortale per molte malattie umane, così come avveniva durante la sua vita.
Queste non sono le asserzioni dei seguaci di Muhammad (pbsl), ma è l’inevitabile conclusione che traiamo dalla storia critica e obiettiva.
E adesso tocca a te.
Tu sei una persona ragionante e pensante. Sta a te porti la domanda:
“Tutte queste testimonianze sorprendenti, rivoluzionarie e non comuni riguardo ad un unico uomo, è possibile che siano reali?
E cosa ne conseguirebbe se fossero davvero reali?
[1] Michael H. Hart , THE 100: A RANKING OF THE MOST INFLUENTIAL PERSONS IN HISTORY, New York: Hart Publishing Company, Inc., 1978, pag. 33.
Lamartine , HISTOIRE DE LA TURQUIE, Paris, 1854, Vol. II, pp. 276-277.
[2] Lamartine , HISTOIRE DE LA TURQUIE, Paris, 1854, Vol. II, pp. 276-277.
[3] The Genuine Islam, Singapore, Vol. 1, No. 8, 1936.
[4] D.C. Sharma, The Prophets of the East, Calcutta, 1935, pp. 12.
[5] S. Naidu, Ideals of Islam, vide Speeches & Writings , Madras, 1918, p. 169.
[6] History of the Saracen Empires , London, 1870, p. 54.
[7] Noten und Abhandlungen zum Weststlichen Dvan, WA I, 7, 32
(570 - 633 D.C.)
Tutto ciò che verrà esposto in questo saggio è stato tratto da libri, manoscritti, testi autentici e inoltre da storie raccontate da persone che realmente hanno assistito ai fatti. Le fonti di documentazione su cui ci si è basati sono numerosissime e non vi è spazio sufficiente per menzionarle tutte in questo saggio, esse sono state conservate con il passare del tempo senza alcuna alterazione da parte dei musulmani e dei non musulmani.
Al giorno d’oggi molti si pongono domande riguardo al Profeta (pace e benedizione su di lui). Chi era di preciso? A che cosa invitava? Perché c’è stato chi lo ha amato molto e chi, invece, lo ha odiato? Ha consacrato la propria vita alla propaganda missionaria? È stato un santo? Oppure un profeta inviato da Dio?
Qual è la verità di questo uomo? Giudica tu stesso!
Esporremo nei punti seguenti le verità raccontate da migliaia di persone, molte delle quali vissero durante l’epoca del Profeta Muhammad (pace e benedizione su di lui) e lo conobbero di persona.
• La sua stirpe risale alla nobile tribù dei capi della Mecca.
• Muhammad, il suo nome, deriva da «hamd», l’infinito arabo che letteralmente significa glorificare. Infatti, a partire dall’epoca in cui Egli visse fino ad oggi e finché ci sarà vita sulla terra, si prega per Lui numerose volte giorno e notte – che Dio benedica Muhammad, pace e benedizione su di lui.
• Egli non ha mai praticato l’adorazione di idoli o di divinità che le tribù fabbricavano con le proprie mani.
• Credeva che la divinità da venerare fosse una sola e che bisognava adorarla senza associarle alcunché.
• Pronunciava il nome di Dio nelle riverenze più alte e mai lo nominava inutilmente o per scopi vani.
• Disprezzava le pratiche religiose errate e i comportamenti maleducati che ne conseguivano.
• Ha messo in pratica tutti gli insegnamenti religiosi “l’insegnamento di un Dio Unico”, come hanno operato i Profeti a Lui antecedenti.
• Non ha mai commesso adulterio e consigliava agli altri di non compiere questo atto disonorevole.
• Ha proibito l’usura, così come l’aveva proibita secoli prima Cristo (pace su di lui).
• Non ha mai giocato d’azzardo e non lo permetteva.
• Non ha mai bevuto vino, nonostante fosse un’abitudine molto diffusa nell’epoca preislamica.
• Non ha mai sparlato di nessuno e si opponeva quando sentiva calunniare gli altri.
• Ha sempre digiunato e ciò lo avvicinava ad Allah, l’Altissimo, e lo teneva lontano dai desideri ardenti.
• Diceva che Gesù Cristo, figlio di Maria (pace su di lui) era una creatura miracolosa di Dio e che la Vergine Madre era tra le migliori creature di Dio, l’Altissimo.
• Ha assicurato agli ebrei della città di Medina che Gesù (pace su di lui) era il Cristo nominato nella Torah (Vecchio Testamento).
• Ha detto che i miracoli compiuti da Gesù (pace su di lui), cioè guarire il nato cieco ed il lebbroso e il resuscitare dei morti, erano di origine divina.
• Ha chiarito che Gesù (pace su di lui) non è morto, ma che Dio l’ha innalzato al cielo.
• Ha predetto che Gesù sarebbe tornato negli Ultimi Giorni per guidare i veri credenti in una vittoria contro gli ingiusti e avrebbe ucciso l’Anti-Cristo.
• Ordinava di pagare l’elemosina ai poveri ed era il difensore delle vedove, degli orfani e dei viandanti.
• Ordinava alle persone di rimanere uniti alla propria famiglia, considerava infatti sacri i legami familiari e rinnovava la costruzione dei rapporti fra i membri della famiglia.
• Si è legato alle donne attraverso il matrimonio legale e ha proibito l’adulterio.
• Ha assicurato alle donne i loro diritti, esse dovevano ricevere donativo nuziale, eredità e soldi….
• La sua pazienza, la sua umiltà e tutte le sue nobili caratteristiche erano virtù esemplari che hanno indotto coloro che lo hanno conosciuto ad ammettere che Egli era una creatura gloriosa, senza eguali tra gli uomini.
Muhammad (pace e benedizione su di lui):
A. Non mentiva mai, non tradiva mai i patti e non testimoniava mai il falso; era conosciuto da tutte le tribù di Mecca e divenne famoso come “l’Onesto Fidato” (al-Sadek al-Amin).
B. Non ha mai commesso adulterio, non ha mai avuto relazioni extra-coniugali e non accettava tali atti, nonostante fossero abitudini diffuse a quel tempo.
C. Le sue relazioni con le donne erano legittimate dal vincolo legale del matrimonio e dalla presenza di testimoni, concordemente alla legge.
D. Si era legato alla signora Aisha (che Allah si compiaccia di lei) attraverso un matrimonio legale. La loro relazione è descritta in maniera molto dettagliata dalla signora Aisha stessa, che l’ha definita come la più bella relazione tra un uomo e una donna, piena di amore e di rispetto. La sig. Aisha è considerata la migliore fonte per poter conoscere Muhammad (pace e benedizione su di lui). Il Profeta è stato il suo unico marito, non ha mai avuto relazioni con nessun altro uomo e non ha mai menzionato situazioni negative che riguardassero Muhammad (pace e benedizione su di lui).
E. Ha proibito l’omicidio a meno che l’ordine non venisse da Dio. Gli insegnamenti divini a questo riguardo sono chiari: Dio ha reso lecito l’uccisione di coloro che vogliono uccidere o danneggiare i musulmani o l’Islam, ma sempre nel rispetto dei limiti che Egli, l’Altissimo, pone in proposito.
F. L’Islam ha proibito l’uccisione di innocenti.
G. Non ha mai commesso genocidio degli ebrei. Il nobile Profeta ha offerto agli ebrei protezione e perdono, nonostante essi molte volte non rispettassero i patti stabiliti con Lui. Non sono mai stati attaccati se non dopo aver scoperto che erano dei traditori e che desideravano ad ogni costo seminare discordia tra Muhammad e i musulmani. Le punizioni venivano inflitte solo a quegli ebrei che avevano tradito Allah e il nobile Profeta.
H. Era comune tra le tribù di quel tempo avere servi e schiavi. È stato l’Islam ad averne ordinato la liberazione. Muhammad (pace e benedizione su di lui) si impegnò della liberazione di molti schiavi e ordinò ai suoi seguaci di seguire il suo esempio. Infatti Egli aveva affrancato il proprio schiavo Zaid ibn-Al-Haritha, che considerava addirittura un figlio, e anche Abu-Bakr al-Syddik (che Allah si compiaccia di lui) aveva comprato Bilàl al-Habashy, il primo muezzin dell’Islam (cioè colui che fa l’appello alla preghiera musulmana), con il solo scopo di liberarlo.
I. Per quanto riguarda coloro che macchinavano per uccidere il Profeta (l’episodio più noto è quello avvenuto la notte in cui Ali - che Dio lo esalti- ha dormito nel letto di Muhammad quando quest’ultimo e Abu-Bakr al-Syddik -che Allah si compiaccia di lui - erano diretti alla Medina), Muhammad non ha mai ordinato che venisse loro inflitta una punizione dello stesso genere. La prova più grande di ciò è quando, alla conquista della Mecca da parte Sua e dei suoi seguaci, il Profeta ha ordinato di non arrecare danno a nessuno di coloro che avevano fatto del male a Lui e ai suoi compagni. E questa è una delle testimonianze dell’indulgenza e della tolleranza che caratterizzavano la vita del Profeta (pace e benedizione su di lui).
J. Non ha reso lecito ai musulmani il combattimento militare durante i primi tredici anni della Sua missione. La questione non era legata alla capacità o meno di combattere degli uomini di allora, infatti essi erano abituati a questo a causa della natura della loro vita e dei contrasti tra le varie tribù, ma al fatto che l’ordine di Dio non era ancora stato rivelato. Dio, dopo aver legiferato il combattimento, ha anche delineato i doveri e i diritti che ne conseguono e ne ha dichiarato i limiti. Gli ordini divini riguardanti il luogo e le modalità di combattimento e i limiti da non oltrepassare erano chiari e manifesti.
K. L’Islam impedisce assolutamente la distruzione di edifici, a meno che sia Allah ad ordinarlo in situazioni particolari.
L. Nonostante i nemici dell’Islam cercavano in tutti i modi di fare del male al Profeta e lo tacciavano di ingiurie, Muhammad (pace e benedizione su di lui) pregava per loro che venissero guidati alla retta via. Classico esempio è la gita a at-Taif durante la quale i capi delle tribù si rifiutarono di incontrarlo e venne picchiato e colpito con pietre dai bambini di strada finché il suo corpo non cominciò a sanguinare. L’angelo Gabriele è sceso per vendicarlo e gli ha proposto di chiedere ad Allah di far cadere le montagne, schiacciandoli, ma il Profeta (pace e benedizione su di lui), invece di desiderare la loro distruzione, ha rifiutato e ha pregato che venissero guidati alla retta via e ha detto: “È probabile che, prima o poi, dai loro lombi fuoriesca qualcuno che creda in Allah”. Tutto ciò che desiderava il nobile Profeta era la trasmissione del messaggio divino e non si preoccupava di se stesso e dei mali che subiva.
M. Il Profeta (pace e benedizione su di lui) ha affermato che ogni persona nasce allo stato della natura originaria (lo stato dell’Islam, ossia della totale sottomissione ad Allah e del rispetto dei suoi ordini), ma poi tale stato viene intaccato dall’influenza esercitata dalla società in cui l’individuo si trova a vivere nonché dall’educazione che gli viene impartita.
N. Il nobile Profeta (pace e benedizione su di lui) incitava i suoi compagni e tutti i musulmani a pregare il Dio Unico, il Dio di Adamo, Noè, Abramo, Giacobbe, Mosè, Davide, Salomone e Gesù (pace su di loro) e a credere in tutti loro come Inviati, Profeti e Servi dell’Unico Dio. Egli, inoltre, affermava che erano doverosi il rispetto e la santificazione di tutti i Profeti senza alcuna distinzione tra essi.
O. Affermava che la Torah, il Zubur e il Vangelo provenivano dalla medesima fonte del Corano, cioè da Allah.
P. Al Profeta venivano comunicati, attraverso un’ispirazione divina, molti fatti che erano veramente accaduti, così come veniva informato di avvenimenti futuri che poi realmente accadevano.
Q. Nel Corano viene narrata la storia dell’annegamento del Faraone, quando ha raggiunto il Profeta di Dio Mosè (pace su di lui) mentre lasciava l’Egitto e Allah disse: “Oggi salviamo il tuo corpo perché tu sia un segno per i posteri”. Lo studioso francese Maurice Bucaille nel suo libro “Bibbia, Corano e Scienza” ha confermato ciò che è detto nel Corano e che ha stupito tutto il mondo. Afferma, infatti, che, in seguito alle analisi effettuate sulla mummia del Faraone, è emersa la presenza di resti di sale a causa del suo annegamento, proprio quello che Allah, l’Altissimo, ha ricordato nel Corano da più di 1400 anni.
R. L’episodio dell’annegamento del Faraone, menzionato nel Sacro Corano e scoperto solo da pochi decenni, è avvenuto migliaia di anni prima della venuta di Muhammad (pace e benedizione su di lui), perciò il Profeta come avrebbe potuto esserne a conoscenza se il Corano non rappresentasse veramente le parole di Dio, l’Unico?
Molti scrittori e studiosi si sono interessati a Muhammad (pace e benedizione su di lui) e, nonostante il passare dei secoli, è stato al centro dell’attenzione di molti, anche dei più famosi scrittori non musulmani.
Il primo esempio che citiamo qui è tratto dall’Enciclopedia Britannica.. “Molti documenti evidenziano che Muhammad (pace e benedizione su di lui) era un uomo leale, fidato che ha conquistato il rispetto e la benevolenza di molti uomini rispettabili e fidati.” (Vol. 12).
Inoltre ci sorprende lo scrittore Michael H. Hart nel suo capolavoro “L’elenco dei cento uomini che hanno influenzato di più la storia”. Egli pone il Profeta (pace e benedizione su di lui) al primo posto tra più di cento personaggi che hanno influenzato la storia; Gesù è al terzo posto. Esaminiamo la citazione del testo: “La mia scelta di porre Muhammad (pace e benedizione su di lui) capo alla lista dei cento personaggi mondiali che maggiormente hanno esercitato la loro influenza ha stupito alcuni lettori e ne ha fatti rimanere dubbiosi altri, ma Egli è stato l’unico uomo nella storia ad aver ottenuto un successo ineguagliabile su entrambi i fronti: quello religioso e quello secolare.” [1]
Passando in rassegna le descrizioni di famosi studiosi non musulmani, rivolgiamo la nostra attenzione alle seguenti parole dello scrittore Lamartine: “Muhammad (pace e benedizione su di lui) era filosofo, oratore, guida, legislatore, combattente, pensatore, sostenitore di una sana dottrina e di un culto privo di idoli, fondatore di venti imperi terreni tutti appartenenti allo stesso impero spirituale. E, conoscendo i criteri di giudizio della nobiltà degli uomini è lecito chiedersi se esiste un uomo più nobile di Muhammad (pace e benedizione su di lui)?” [2]
Gorge Bernard Shaw, famoso scrittore non musulmano, afferma: “È d’obbligo designare Muhammad con il soprannome di Salvatore dell’umanità. Ritengo che se esistesse un uomo come Lui e prendesse in mano la guida del mondo contemporaneo, risolverebbe tutti i problemi presenti portando la felicità e la pace necessarie.” [3]
K.S. Ramakrishna Rao, professore indiano di filosofia (Indù), nel suo testo “Muhammad Profeta dell’Islam” designa Muhammad (pace e benedizione su di lui) come “perfetto modello di vita umana”. Il professore spiega la sua opinione dicendo: “È difficile raggiungere la verità assoluta sulla personalità di Muhammad (pace e benedizione su di lui), perciò ho potuto intravederne solo alcuni aspetti come una successione di scene pittoresche. Ecco Muhammad (pbsl ) il profeta, Muhammad (pbsl) il combattente, Muhammad (pbsl) l’uomo d’affari, Muhammad (pbsl) l’uomo di stato, Muhammad (pbsl) l’oratore, Muhammad (pbsl) il riformatore, Muhammad (pbsl) il rifugio per gli orfani, Muhammad (pbsl) il protettore degli schiavi, Muhammad (pbsl) l’emancipatore della donna, Muhammad (pbsl) il giudice, Muhammad (pbsl) il santo. In tutti questi ruoli fantastici e in tutti questi ambiti Muhammad è stato un eroe.”
Mahatma Ghandi nel libro “La giovane India” afferma, riguardo la personalità di Muhammad (pbsl): “Ho voluto sapere chi fosse il migliore a cui poter dare il potere assoluto dei cuori di migliaia di persone oggi e mi sono convinto che l’Islam non si è diffuso con la spada, ma con la rigorosa semplicità e l’ assoluta tolleranza del Profeta Muhammad (pbsl), con il suo inflessibile rispetto dei patti, con la sua profonda fedeltà agli amici e ai seguaci, con la sua audacia e il suo coraggio, con la sua fede assoluta in Dio e nel suo Messaggio. Grazie a tutto ciò e non attraverso l’uso della spada essi hanno affrontato ogni ostacolo. E quando ho terminato la seconda parte della “Sira” (biografia del Profeta) mi sono accorto che purtroppo non vi era nient’altro per me da poter leggere sulla nobile vita di Muhammad.”.
Thomas Carlyle in “Eroi ed eroismo” afferma stupito: “Come ha potuto un singolo uomo essere in grado di unire le tribù in lotta, i beduini nomadi in una nazione tra le più forti e civilizzate in meno di due decenni?”
Diwan Chand Sharma, nel libro “Profeti d’oriente”, sostiene: “Muhammad (pbsl) era lo spirito della benevolenza e la sua influenza su tutti coloro che lo attorniavano è indimenticabile”. [4]
Muhammad (pbsl) non era né più né meno che un uomo, ma portatore di un nobile messaggio, cioè quello di riunire l’umanità nell’adorazione di un unico Dio e di guidarla alla retta via, la via dignitosa basata sull’obbedienza agli ordini divini.
Muhammad considerava se stesso “Servo e Profeta di Allah” e questa era la definizione più adatta per tutte le sue azioni.
La famosa poetessa indiana Sarojini Naidu, parlando dell’uguaglianza di fronte a Dio nell’Islam, dichiara: “L’Islam è stata la prima religione ad incitare e a praticare la democrazia. Quando la moschea fa l’appello alla preghiera i musulmani che vanno a pregare si riuniscono e si incarna la democrazia dell’Islam cinque volte al giorno nel momento in cui la gente comune e il re si inginocchiano e dicono “Gloria al nobile Dio”. Sono rimasta sbalordita dalla forza di unione dell’Islam, che rende gli uomini uguali e fratelli.” [5].
Il professore Hurgronje afferma: “L’unione delle nazioni fondata dal Profeta dell’Islam pone in primo piano il principio di unione internazionale e di fratellanza umana per mostrarsi guida per le altre nazioni”. E continua: “La realtà è che non esiste al mondo una nazione che abbia fatto ciò che ha compiuto l’Islam nella realizzazione dell’idea dell’unione nazionale.”
Edward Gibbon e Simon Ockley in “Storia degli imperi arabi” scrivono: “Non c’è altro Dio che Allah e Muhammad è il suo Profeta, la semplice e chiara dichiarazione di chi abbraccia l’Islam. L’immagine intellettuale della divinità non può essere rappresentata da idoli, l’onore del Profeta (pbsl) non ha superato i limiti delle virtù umane, i suoi precetti di vita hanno racchiuso la gratitudine dei suoi discepoli all’interno dei limiti della ragione e religione.” [6]
Wolfgang Goethe, il grande poeta europeo, ha dichiarato riguardo a Muhammad (pbsl): “Egli è un Profeta, non un poeta, quindi il Corano è una legge sacra, non un testo scritto dall’uomo per istruire o per divertire.” [7]
Le persone non esitano ad evocare ed esaltare per divinità alcune personalità, la cui vita e missione si è persa in leggende. Storicamente parlando, nessuna di queste leggende ha realizzato nemmeno una minima parte di quello che ha compiuto Muhammad (pbsl). Tutti i suoi sforzi erano indirizzati all’unione dell’umanità nell’adorazione dell’Unico Dio e alla realizzazione di codici di moralità.
Né Muhammad (pbsl) né i suoi seguaci hanno mai dichiarato che fosse figlio di Dio o sua incarnazione o un uomo divino, ma era ed è tutto oggi considerato Profeta di Dio.
Oggi, dopo un lasso di ben 14 secoli, la vita e gli insegnamenti di Muhammad (pbsl) sopravvivono così come sono, senza mancanze, alterazioni o interpolazioni. Inoltre, offre la speranza immortale per molte malattie umane, così come avveniva durante la sua vita.
Queste non sono le asserzioni dei seguaci di Muhammad (pbsl), ma è l’inevitabile conclusione che traiamo dalla storia critica e obiettiva.
E adesso tocca a te.
Tu sei una persona ragionante e pensante. Sta a te porti la domanda:
“Tutte queste testimonianze sorprendenti, rivoluzionarie e non comuni riguardo ad un unico uomo, è possibile che siano reali?
E cosa ne conseguirebbe se fossero davvero reali?
[1] Michael H. Hart , THE 100: A RANKING OF THE MOST INFLUENTIAL PERSONS IN HISTORY, New York: Hart Publishing Company, Inc., 1978, pag. 33.
Lamartine , HISTOIRE DE LA TURQUIE, Paris, 1854, Vol. II, pp. 276-277.
[2] Lamartine , HISTOIRE DE LA TURQUIE, Paris, 1854, Vol. II, pp. 276-277.
[3] The Genuine Islam, Singapore, Vol. 1, No. 8, 1936.
[4] D.C. Sharma, The Prophets of the East, Calcutta, 1935, pp. 12.
[5] S. Naidu, Ideals of Islam, vide Speeches & Writings , Madras, 1918, p. 169.
[6] History of the Saracen Empires , London, 1870, p. 54.
[7] Noten und Abhandlungen zum Weststlichen Dvan, WA I, 7, 32
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